Brown/White Caterthun

Forti

Angus, Tayside


In origine, il muro più interno del White Caterthun doveva essere spesso 12 metri

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I Cathertun dell'Angus non solo sono localizzati nella classica posizione in cima a una collina, ma presentano anche diversi sistemi di costruzione. I loro nomi derivano dal fatto che White Caterthun è circondato da una corona di rocce chiare, mentre Brown Caterthun giace sotto uno scuro mantello d'erica. I due forti sono distanti solo 2,6 chilometri uno dall'altro, ma sono molto diversi. Sfortunatamente non c'è alcuna indicazione che consenta di datarli. Sono tra i forti meglio conservati di tutta la Scozia. Le strutture basilari di entrambi sono costituite da bastioni principali in pietra con terrapieni esterni, ma misure ed elementi cambiano. White Caterthun ha un grande spargimento di pietre, crollate da due muri concentrici che nel loro momento di maggior fulgore dovevano costituire un imponente spettacolo: solo il muro più interno doveva essere alto diversi metri e spesso 12, e racchiudere un'area di circa 2 acri (0,7 ettari). Ora la massa complessiva dei ciottoli è sparsa per un'area di circa 30 metri di ampiezza. Una leggenda racconta che le pietre furono portate qui in una sola mattina da una strega nel suo grembiule. All'interno, una cavità segna il luogo dove si trovava una grande cisterna scavata nella roccia, che assicurava al forte l'approvvigionamento d'acqua. Esternamente, sono ancora visibili due serie di terrapieni difensivi. Il forte dalle pareti in pietra di Brown Caterthun anche se più esteso come superficie, è meno imponente di White Caterthun, ma ha tre serie di terrapieni esterni con i quali condivide una curiosa particolarità: i passaggi sopraelevati apparentemente marcano non meno di nove entrate. Se si trattasse di strutture originali, sarebbe una costruzione fuori dal comune. Comunque, non era inusuale per un forte dell'Età del Ferro, essere utilizzato come luogo per fiere in epoca medievale e nei secoli successivi.

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Tutte le fotografie © Diego Meozzi (diego@stonepages.com)